Se nella vostra pratica di coaching voi non contemplate i fattori interiori che generano il sintomo esteriore:
voi perdete di vista la possibilità di una risoluzione definitiva del problema che genera il sintomo esteriore.
Mentre se andate alla radice:
voi eliminate la causa del sintomo.
Prendiamo come esempio la pratica del coaching nutrizionale che può interessare dietologhe e nutrizioniste:
se voi integrate la vostra pratica professionale con le tecniche di uso intenzionale della coscienza voi potete liberare la vostra clientela dal problema del peso per sempre!
Quello significherebbe per voi più successo per il vostro lavoro e sicuramente più clienti felici che fanno da passaparola per nuovi clienti alimentando un flusso costante di vendite.
Ve lo mostro con alcune riflessioni che vi saranno utili per rendervi conto dell'incidenza della vostra pratica trasformativa e di come potete metterle il turbo integrando la vostra metodologia con le tecniche di uso intenzionale della coscienza.
Le rivolgo al settore della nutrizione come esemplificazione e semplicemente perchè provengono da un'osservazione che ho riscontrato in quell'ambito specifico ma sono estendibili ad altri settori di coaching trasformativo.
La riflessione è stata scaturita dall'osservazione di un commento di una persona lasciato sotto il post di una nutrizionista. In quel commento la persona indicava che con lei le diete non potevano funzionare perchè non riusciva a seguirle e così vi spiego i motivi per cui quello accade e la soluzione per non farlo accadere.
Inizio la spiegazione con una domanda molto semplice:
secondo voi la fame si placa con una dieta che diminuisce il cibo?
Rispondete anche pure di getto poichè pare logico che diminuire il cibo a chi ne mangia in grande quantità significa farle un torto. Ancor più se approfondite il fatto che la fame è una risposta ad una necessità della persona.
Diventa sproporzionata quando la fame va oltre quella 'normale' necessità del fisico perchè è aumentata da altri fattori che la ingrandiscono.
Ne deducete che la dieta può avere varie motivazioni e diversi obiettivi ma se è definita per diminuire il peso di una persona che mangia molto (magari a dismisura) accade che voi state agendo su un sintomo e non sulla causa che genera la fame.
Quello è il motivo per cui le vostre clienti non seguono le diete e le interrompono o non le seguono pedestremente.
Ovviamente ci sono vari gradi di sfumature perchè ogni persona ha uno stato interiore differente ma il fulcro è:
se non agite sulla causa che genera il disturbo dell'alimentazione accade che voi non lo eliminate ed una dieta non prevede l'intervento sulle cause che generano la fame perchè si occupa di cibo e di qualità e quantità di cibo ma non della regolazione della fame come scaturente da un impulso interiore.
Quelle cause sono nella coscienza della persona e sono modificabili con risoluzione del suo problema alla radice. Ciò significa che in quel modo voi rendete le vostre clienti libere dalla necessità di diete perchè riportate equilibrio nella loro misura della 'fame'.
Poi le diete possono servire a ristabilire un rapporto equilibrato col cibo ma non è il cibo che fa ingrassare la persona altrimenti il cibo di una persona magra (o considerata magra) dovrebbe dare quei risultati di 'magrezza' in altre persone che non sono 'magre' allo stesso modo ma quello non accade e non accade proprio perchè non è il cibo che rende la persona ciò che è!
È importante che il concetto di 'essere' sia afferrato da chi guida una persona nella sua trasformazione perchè è quel suo modo di essere che porta la persona ad agire in uno specifico modo e quello anche in ambito di alimentazione.
E poi non è solo questione di dieta poichè ci sono persone che nonostante seguano (senza sgarrare) diete ferree esse sperimentano stabilità di corporatura e peso e quindi non dimagriscono come vorrebbero ottenere con la dieta ferrea che seguono e quello perchè la causa degli squilibri della persona sta sempre al suo interno. Operare sui sintomi è un rattoppo temporaneo che non elimina la causa che è interiore.
Operare sulla causa interiore elimina il sintomo.
Operare sulla causa è semplice e chiede solo l'applicazione delle giuste tecniche di modifica delle istruzioni che la coscienza porta a compimento per la persona e che le fanno sperimentare quelle situazioni anomale che in questa fattispecie riguardano il suo peso.
Poi occorre una riprogrammazione che è anch'essa molto semplice sebbene vada seguita specificatamente.
Tutto quello non ha nulla a che fare con il cibo e la quantità di cibo poichè regolata la spinta della fame e ripristinata la pace interiore la persona acquisisce automaticamente un rapporto equilibrato con il cibo e vi spiego anche i motivi: perchè sazia le necessità interiori.
Sto dicendo che le diete non servono? No!
Sto dicendo che non operano sulla causa della fame e quindi hanno la loro valenza ma non così profondamente trasformativa come un'azione sull'interiorità e le cause interiori che 'disturbano' il regolare normale sorgere della fame.
Poi vi è anche da sottolineare che la tipologia di soggetto fa la differenza anche nell'approccio verso le diete perchè ad esempio una persona che è 'allenata' al controllo di sè sarà sicuramente più orientata ad una disciplina e se pensate agli atleti vi spiegate subito la fattispecie. Però vi sono persone che non hanno quella forza di volontà così 'allenata'. E poi dovete anche tenere conto che gli obiettivi fanno sempre la differenza perchè se non sono più importanti della trasformazione che la persona deve affrontare accade che la persona non è incentivata ad andare attraverso il cambiamento. Nel caso (ad esempio) degli atleti è palese che tengono alla loro forma fisica come facilitatrice della realizzazione dei loro obiettivi sportivi. In altri casi gli obiettivi non sono così motivanti oppure sono addirittura disincentivanti poichè trasporterebbero la persona in una situazione scomoda perchè sconosciuta.
Perchè vi spiego ciò?
Perchè nel vostro percorso trasformativo dovreste tenere conto:
1. che il cambiamento spaventa molti e li spaventa perchè è un luogo sconosciuto,
2. che il cambiamento necessita di disciplina costante e la disciplina costante è tollerata e seguita se c'è in vista un guadagno maggiore dello sforzo che quel percorso disciplinato impone,
3. le persone resistono al cambiamento se non sono 'allenate' al cambiamento.
Quei tre punti sono ostacoli che vanno considerati nei percorsi trasformativi e ci sono tecniche di uso intenzionale della coscienza che li superano facilmente.
Come vedete l'argomento dei percorsi trasformativi non è semplicemente riducibile ad una dieta alimentare sebbene in varie misure e sfumature perchè ogni persona è una storia ed un mondo a sè.
Quindi quando voi notate nella vostra clientela delle difficoltà a raggiungere gli obiettivi che vorreste fornire loro con il vostro corso trasformativo è per il motivo che non agite sulle cause che creano i sintomi e che una volta modificate trasformerebbero i sintomi.
In conclusione:
se nella vostra pratica di coaching voi non contemplate i fattori interiori che generano il sintomo esteriore:
voi perdete di vista la possibilità di una risoluzione del problema che genera il sintomo esteriore.
Mentre se andate alla radice utilizzando la coscienza che è la sede di ogni causa:
voi eliminate la causa del sintomo.
In tutto quello dovete anche tenere presente alcuni fattori generalmente riscontrabili nei soggetti 'non allenati' al cambiamento e sono quei tre punti che ho sintetizzato sopra. Situazioni facilmente superabili con le tecniche di uso intenzionale della coscienza.
Se voi integrate la vostra pratica professionale con le tecniche di uso intenzionale della coscienza voi potete liberare la vostra clintela dalle problematiche che la vostra professione gestisce e quella soluzione è definitiva!
Nel mio percorso di insegnamento delle tecniche di uso intenzionale della coscienza io vi insegno ad integrare la vostra pratica professionale trasformativa con quanto serve per portare la vostra clientela ad una soluzione definitiva e quindi duratura con grande gratificazione per la vostra professione.
Inoltre quel soddisfacimento sarà un biglietto da visita eccellente che genererà il passaparola automatico e il vostro corso spiccherà il volo verso il 1° posto nel vostro settore professionale.
Le tecniche trasformative che io insegno si possono integrare con la vostra metodologia in maniera molto semplice e le apprendete in un corso appositamente progettato per coaches e operatrici della trasformazione personale, di vita e di business.
Troverete ogni dettaglio e modalità per iscrivervi o parlare con me sulla trasformazione attraverso l'uso intenzionale della coscienza per spiegarvi come funziona la coscienza e come potete integrare queste tecniche nella vostra pratica trasformativa per dare risultati certi alla vostra clientela.
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