DUE FONDAMENTALI NOZIONI SULLA COSCIENZA
Sono due le nozioni fondamentali da tenere presente per afferrare l'infinito potere interiore dell'Uomo. Di conseguenza sono due i basilari concetti che permettono di ottenere successo nell'uso intenzionale della coscienza.
La prima è che l'infinita coscienza incondizionata che ha creato l'Universo intero e lo sostiene si è fatta carne, cioè prima ancora che esistesse il mondo essa era già esistente e si è manifestata nel visibile come umanità (ho sottolineato il 'come' appositamente). Tale nozione di pre-esistenza ad ogni forma materiale (che simbolicamente è la 'carne' nelle scritture) indica che ogni essere umano è coscienza che si manifesta, ossia è energia (quindi invisibile) resa visibile in forma fisica, ossia materia. In principio essa era 'verbo', ossia significato, il quale si è 'fatto carne' , ossia manifestato.
La seconda nozione è che questa energia continua a manifestarsi nel visibile e non cessa mai di farlo usando l'essere umano perché è (ho sottolineato appositamente 'è' ) l'essere umano! È egli stesso che spinge fuori di sé la sua continua attività interiore.
Ne conseguono due fatti incontrovertibili:
- che nessuno può essere escluso dalla coscienza perché ogni essere umano è coscienza, ossia consapevolezza,
- che di conseguenza al precedente fatto : nessuno può essere escluso dall'operatività della coscienza.
Questi due fatti, perché sono assodati e provabili, sono immodificabili e si verificano sia che l'Uomo ne sia consapevole, sia che ne sia inconsapevole, sia che li accetti oppure no, sia che li creda oppure no.
Se ne deduce che se l'essere umano riconosce tali circostanze egli afferra che ha dominio sulla creazione intera perché è la creazione intera.
L'essere umano si sente a volte impotente proprio perché la condizione umana, ossia il suo corpo distinto dagli altri e da ciò che gli sta intorno, lo fa sentire separato dal tutto, eppure non lo è essendo la medesima coscienza che ha creato e sostiene il Tutto.
Avere dominio sul creato può spaventare l'Uomo per certi versi, il motivo principale è che gli getta addosso una grande responsabilità personale quando invece accade facilmente che egli cerchi un appiglio esterno a cui afferrarsi. Oppure ne ha paura, oppure lo trova sproporzionato o addirittura pretenzioso. Eppure è il dominio sul Tutto che gli dona totale e perfetta libertà, che poi è proprio ciò che fondamentalmente cerca.
Libertà è dunque avere fiducia in sé perché lì giace il segreto della Creazione e quindi della creatività.
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La prima è che l'infinita coscienza incondizionata che ha creato l'Universo intero e lo sostiene si è fatta carne, cioè prima ancora che esistesse il mondo essa era già esistente e si è manifestata nel visibile come umanità (ho sottolineato il 'come' appositamente). Tale nozione di pre-esistenza ad ogni forma materiale (che simbolicamente è la 'carne' nelle scritture) indica che ogni essere umano è coscienza che si manifesta, ossia è energia (quindi invisibile) resa visibile in forma fisica, ossia materia. In principio essa era 'verbo', ossia significato, il quale si è 'fatto carne' , ossia manifestato.
La seconda nozione è che questa energia continua a manifestarsi nel visibile e non cessa mai di farlo usando l'essere umano perché è (ho sottolineato appositamente 'è' ) l'essere umano! È egli stesso che spinge fuori di sé la sua continua attività interiore.
Ne conseguono due fatti incontrovertibili:
- che nessuno può essere escluso dalla coscienza perché ogni essere umano è coscienza, ossia consapevolezza,
- che di conseguenza al precedente fatto : nessuno può essere escluso dall'operatività della coscienza.
Questi due fatti, perché sono assodati e provabili, sono immodificabili e si verificano sia che l'Uomo ne sia consapevole, sia che ne sia inconsapevole, sia che li accetti oppure no, sia che li creda oppure no.
Se ne deduce che se l'essere umano riconosce tali circostanze egli afferra che ha dominio sulla creazione intera perché è la creazione intera.
L'essere umano si sente a volte impotente proprio perché la condizione umana, ossia il suo corpo distinto dagli altri e da ciò che gli sta intorno, lo fa sentire separato dal tutto, eppure non lo è essendo la medesima coscienza che ha creato e sostiene il Tutto.
Avere dominio sul creato può spaventare l'Uomo per certi versi, il motivo principale è che gli getta addosso una grande responsabilità personale quando invece accade facilmente che egli cerchi un appiglio esterno a cui afferrarsi. Oppure ne ha paura, oppure lo trova sproporzionato o addirittura pretenzioso. Eppure è il dominio sul Tutto che gli dona totale e perfetta libertà, che poi è proprio ciò che fondamentalmente cerca.
Libertà è dunque avere fiducia in sé perché lì giace il segreto della Creazione e quindi della creatività.
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