IL NATALE, L'ULTIMO ATTO
Il Natale è l'ultimo atto della serie di eventi mistici che la Bibbia descrive e che segnano la vita spirituale di ogni uomo. Però l'uomo deve rendere tutto simile a se stesso cosicché ha preso la storia psicologica
celata nel racconto biblico e l'ha resa una favola o una storia realmente accaduta millenni fa. L'ha manipolata, ha sottratto ed ha aggiunto cose che in essa non esistono, inclusi i tratti somatici dei personaggi biblici, mai descritti fisicamente in nessun passo del libro, costruendo la sua propria storia e l'ha chiamata religione. Ad ognuno la sua. Tutto ciò rende ancora più evidente la necessità degli autori della Bibbia di usare parabola ed allegoria per nascondere una verità che una volta svelata risulta scomoda all'uomo, soprattutto dopo che ha allestito tale scenografia. I personaggi della Bibbia non sono mai esistiti, essi simboleggiano degli stati psicologici, mentre i luoghi rappresentano dei livelli di consapevolezza.
celata nel racconto biblico e l'ha resa una favola o una storia realmente accaduta millenni fa. L'ha manipolata, ha sottratto ed ha aggiunto cose che in essa non esistono, inclusi i tratti somatici dei personaggi biblici, mai descritti fisicamente in nessun passo del libro, costruendo la sua propria storia e l'ha chiamata religione. Ad ognuno la sua. Tutto ciò rende ancora più evidente la necessità degli autori della Bibbia di usare parabola ed allegoria per nascondere una verità che una volta svelata risulta scomoda all'uomo, soprattutto dopo che ha allestito tale scenografia. I personaggi della Bibbia non sono mai esistiti, essi simboleggiano degli stati psicologici, mentre i luoghi rappresentano dei livelli di consapevolezza.
Il Natale è una nascita ma l'ultima, la seconda, quella dallo spirito e non dalla carne, che è la prima. È quella che riposiziona interiormente l'uomo al suo livello divino e completa l'unico destino predeterminato di ogni essere umano: tornare al Padre, un fatto non fisico, non materiale ma spirituale dunque interiore e perciò non relegato ad un unico momento nella storia dell'umanità.
L'uomo non si reincarna molte volte, l'uomo nasce la prima volta dalla carne e la seconda ed ultima dallo Spirito. Il primo atto della sua vita spirituale è la crocifissione nel corpo, lo spirito che si fa carne e si limita nella carne, dimenticandosi la sua illimitata natura nelle limitazioni umane, non a caso il primo stato psicologico è quello di Adamo, il dormiente. Invece l'ultimo atto avviene nella 'città di Davide', "l'amato", simboleggiante la somma totale delle esperienze umane; è un evento psicologico e non la nascita di un uomo vissuto migliaia di anni fa; è un 'segno', come la Bibbia racconta, che identifica la nascita dall'alto, quella spirituale, ma l'Uomo 'vede' solo ciò che il suo livello di consapevolezza permette per cui ha preso quel segno e l'ha personificato in un singolo uomo. Se vi disturba chiamarlo Gesù Cristo, usate la parola coscienza, usate la parola immaginazione, usate la parola consapevolezza perché quello è il significato del nome, ma è un momento che arriva nella vita di ogni uomo e non solo in quella di un unico prescelto perché lo stesso nome 'Gesù Cristo' ha un significato simbolico, non è una persona.
La Bibbia è la testimonianza di uomini che raccontano la loro esperienza spirituale affinché coloro che vengono dopo sappiano riconoscere in se stessi la stessa esperienza. Ogni essere umano scrive di sé, in ogni scritto voi trovate lo spirito che sta dietro quello scritto, ossia la consapevolezza che alberga nell'anima dello scrittore, la Bibbia sprigiona da chi è arrivato al livello più elevato di consapevolezza di sé, dunque parla al livello più elevato che sta in voi e non alla vostra mente, la quale razionalizza, bensì alla vostra anima, la quale ricorda. 'Dio si è fatto uomo affinché l'uomo possa essere Dio' è la promessa biblica, non soggetta a condizioni, e sintetizza il dramma psicologico che in essa è celato sotto forma di storia. Dunque l'Uomo è auto-prodotto, è un aspetto di Dio; è l'indifferenziato che si differenzia in un'esperienza fisica, dimenticandosi la sua natura, ed attraverso differenti stati dell'essere riscopre se stesso e dopo ritorna allo stato originario, questo è il grande mistero biblico, ma non è un segreto. La Bibbia non è un libro segreto ma un libro misterioso nel suo carattere; è un libro sigillato da un linguaggio simbolico che va scoperto nella sua simbologia, la quale svela un mistero, non un segreto.
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