FLUIRE CON LA NATURA

L'uomo vive nella dimenticanza di se stesso come anima. Un oblio che gli impedisce di sollevarsi da tante pene e che lo immerge nella vita come in una lotta. C'è sempre qualcosa contro cui lottare, qualcosa da guadagnare, qualcosa da rendere giusto o sbagliato, qualcosa da modificare, in un continuo misurare se stesso e gli altri. Il vivere diventa sempre più una competizione e non una gratificazione.

Noi siamo essere spirituali che hanno una vita fisica, e non il contrario! Il nostro fine è realizzare questo, e ciò non avviene dimenticandosi
dell'esperienza fisica, ma approcciandola in altro modo. Il nostro corpo è uno strumento e tale deve restare, ha una funzione molto semplice, manifestare la coscienza, esserne il suo contenitore, sebbene sia un contenitore apparente. Non c'è limite tra noi ed il resto che sta intorno a noi, il corpo è solo un confine 'virtuale' che permette di distinguerci dal resto ma fondamentalmente noi siamo parte di un campo energetico indiviso ed indivisibile. Immersi in questo campo noi ne siamo influenzati ma a vicenda lo influenziamo con pensieri ed emozioni, in un reciproco rapporto di alterazione. E' in questo rapporto che opera la nostra vita, un rapporto invisibile ed interno, non esterno. Il nostro fine non è tentare di perpetuare la vita sulla terra, ma comprendere la natura di questa vita e questo può avvenire quando ci si rende conto che noi non siamo un semplice corpo fisico. Noi usiamo un corpo fisico per vivere l'esperienza terrena, e non è l'allungamento della durata di tale corpo che permetterà un allungamento della durata della nostra vita. La vita è eterna, non può non esserlo, la natura ci dimostra come il fiore che è sbocciato una volta, torna a sbocciare, che la vita è ovunque presente, un'entità che non cessa di esistere tramite varie forme. L'uomo serve alla vita per esprimere se stessa.
La vita non è determinata dalla sua durata, ma dalla qualità che essa assume durante quella durata ed a questo fine la durata risulta ininfluente. Se ci si focalizzasse già solo su questo fatto, la vita prenderebbe un altro aspetto perchè avrebbe un altro scopo, in quest'ottica sono più comprensibili ed attuabili il rispetto di se stessi e dei propri simili, ed il rispetto della vita nella natura, sotto ogni forma essa si manifesti.
La natura è perfezione, essa riflette un continuo ciclo vitale inesauribile che tende a mantenere se stessa in armonia senza necessità dell'aiuto dell'uomo, quindi perchè interferire con questa naturale predisposizione? Noi siamo vita e la vita è ovunque, basta osservarla nella natura per accorgersi che la nostra vita ne è parte, ne è simile e che il nostro corpo è regolato da quella stessa armonia, e ciò è sufficiente per dar vita ad ogni 'guarigione'.
A differenza degli altri esseri viventi, l'uomo è stato dotato di pensiero, ecco perchè rispetto agli altri esseri viventi, l'uomo sperimenta eccezioni all'armonia naturale della vita. L'uomo crede di potere imbrigliare la vita nel pensiero, ma la vita è infinita ed ha manifestazioni infinite e contiene ogni pensiero, come è possibile imbrigliarla, confinarla? La vita tende all'evoluzione e lo dimostra, se l'uomo avvertisse questa caratteristica anche in se stesso e si facesse trasportare da questo spirito, sperimenterebbe una vita ogni giorno migliore.
La natura non ha bisogno dell'intervento umano per perfezionarsi, la natura è già perfetta e lo è perchè la vita che sta a monte della natura, lo è. L'uomo è vita, manifestazione della vita, ed è parte della natura e naturalmente regolato dalle sue leggi, implicitamente può beneficiare della sua perfezione e della sua armonia per gioire della e nella propria vita terrena. L'uomo si deve rendere conto che non può aggiungere nulla alla vita e quindi alla natura, può solo usufruirne fluendo con essa, perchè la vita è il tutto. Ogni inventore ha utilizzato le forze della natura per nuove manifestazioni, ma fondamentalmente non ha inventato le forze che ha usato, le ha solo sfruttate cercando nuovi modi per incanalarle, questo è il suo merito nel progresso. Inventare nuove comodità, dare forma a nuovi strumenti per arricchire l'esperienza terrena è naturale e segue la tendenza della natura all'evoluzione delle sue espressioni, ma non è creare nuova vita. In più, con quelle nuove scoperte l'uomo ha anche trovato nuovi modi per porre e porsi limiti ed a volte anche sofferenza, quando in natura niente è sofferenza, tutto è perfetto per mantenere inalterato il ciclo vitale di tutto. E ancora, andando contro le leggi naturali dell'armonia, della convivenza e della cooperazione, l'uomo ha saputo creare distruzione e morte, lo si vede nelle guerre e negli strumenti di guerra.
Interferire con la natura è andare contro ciò che ella sa fare, ossia procurare armonia e continuamente vita. L'uomo approccia la natura e la vita con l'atteggiamento di chi 'sa' molto di più e con il fine di migliorarla, ma sostanzialmente l'uomo non può migliorare la vita, può solo sfruttarla e può farlo a suo vantaggio quando fluisce con essa e persegue armonia. Nell'intento di modificare la natura, con il presupposto che sembra esserci disarmonia nella natura, e che la terra e l'universo rischiano qualcosa senza l'aiuto dell'uomo, l'uomo non evita un danno ma lo crea perchè opera contro l'armonia universale.
Non é il dominio sulla natura il fine che deve perseguire l'uomo, ma il fluire con essa, e gli permetterà di lasciare che essa stessa provveda a guarire gli scompensi che l'uomo ha apportato alla natura. In natura vige la regola dell'equilibrio e questo equilibrio si manifesta spontaneamente e senza l'aiuto dell'uomo. La natura non ha bisogno dell'intervento umano, invece l'uomo ha bisogno dell'intervento della natura, risulta essere la soluzione. Lo spirito di competizione con la natura porta danni perché esula dalle leggi naturali dell'armonia e dell'equilibrio, ed è combattere contro se stessi. L'uomo può trovare la via verso una vita migliore quando inizia ad emulare la natura nelle sue leggi di equilibrio, armonia, cooperazione e convivenza, trasferendole nella sua propria vita quotidiana.