Causa-effetto, dalla lettura di E. Swedenborg
"Alla vista del Signore, l'intera razza
umana è come un solo uomo.
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Osservate nel suo sviluppo la progressione con cui un albero cresce dal seme fino alla produzione di un nuovo seme, e considerate se la progressione non ha in essa attraverso un continuo sforzo il propagare se stessa ulteriormente. Poichè l'ultimo fine verso cui esso avanza è il suo seme, in cui la forza propagativa esiste a nuovo. Ancor più, se avete volontà di pensare spiritualmente (potete farlo se lo volete), non vedrete la saggezza in quel seme? E ancora oltre, se volete pensare spiritualmente a quel punto, non vedrete che quella saggezza non origina dal seme, né dal sole che è niente altro che fuoco, ma origina nel seme da Dio il Creatore, il quale possiede saggezza infinita? E questo non soltanto nel momento in cui fu creato, ma anche continuamente dopo di esso? Poiché un continuo sostegno è una continua creazione, come una continua esistenza è un continuo divenire in esistenza.
Il caso quì è lo stesso di quando togliete volontà da un'azione; se lo fate l'operazione cessa. O se voi togliete il pensiero dal discorso, se lo fate, il discorso cessa. O se toglieste la volontà al moto; se lo fate il moto cessa. In una parola, se togliete la causa dai suoi effetti, l'effetto perisce. E così via."
Scriveva Carl Gustav Jung nel 1931 :
"In un certo modo noi siamo parte di una grande
anima unitaria, o, per esprimerci con Swedenborg, di un unico,
immenso essere umano".Quali riflessioni muovono in voi queste parole di Swedenborg e di Jung?
La prima considerazione, come sempre va a te Yoyo, ed è il ringraziamento per condividere queste perle d'amore con tutti.
RispondiEliminaIn secondo luogo mi ritornano in mente le parole della bibbia, del fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi, perchè qualc
unque azione rivolta verso chiunque è un'azione rivolta verso se stessi, qualunque pensiero o giudizio dato ad altri è un pensiero o giudizio per se stessi.
Compreso e accettato questo, viene naturale agire con amore nei confronti di chiunque, essere giusti e gentili, comprensivi, pensare al bene, nasce o meglio si risconpre un senso innato di etica e morale. Non ci servono leggi o tribunali quando comprendiamo che tutto ci torna. Se rubiamo ad altri rubiamo a noi, se danneggiamo altri danneggiamo noi.
Abbiamo bisogno di aprire gli occhi della mente e guardare questa nostra vita nella sua immensità, solo comprendendo che la vita non è quel poco di anni che crediamo di percorrere su questo pianeta, ma un'immenso fluire, da culla a tomba, come le onde del mare che si spengono a riva e tornano indietro per rifare lo stesso percorso e come le onde del mare, sono sia onda che mare, come noi siamo sia creature che creatori.
Bisogna uscire dalla falsa credenza che tutto si risolva qui, che tutto quello che facciamo, pensiamo o diciamo, non abbia conseguenze sul nostro percorso e su quello dell'intero genere umano. Tutto torna a noi, in questa e nelle prossime vite, siamo responsabili di ogni singolo avvenimento che ci troviamo a sperimentare.
La saggezza di Dio creatore che risiede nel seme, che non fa alcuno sforzo nel sperimentare se stesso risiede anche in noi, in ognuno di noi e siamo qui per ricordacelo e rieducarci ad utilizzare il nostro potere, perchè mentre il seme non possiede libero arbitrio, non può essere altro se non se stesso e espressione di se stesso, a noi è stato dato, come una delle regole del gioco, e il gioco è "vediamo se riesci a ricordare cosa è importante e cosa fa muovere il sole e l'altre stelle"...
Grazie cara Yoyo
Grazie a te Francesca,
Eliminami piace il pensiero di amore che hai espresso, ed apprezzo anche la citazione di Dante, quella frase è una delle mie preferite, non a caso chiude l'opera intera nel libro del Paradiso.
Yoyo non mi è chiaro, capisco che siamo tutti parte di una grande anima e questo mi fa riflettere sul fatto che devo concentrarmi su quello, quando vedo le persone comportarsi in modi che non mi piacciono devo ricordarmi che ciò che conta è l'anima che ci rende tutt'uno, il discorso che mi hai fatto sul blog, ma non capisco quando dice che se togliamo volontà ad un azione, l'operazione cessa, non riesco a cogliere il nesso tra le due cose. Grazie
RispondiEliminachicca
Chicca,
Eliminafare parte di una grande anima significa essere UNO, quindi ogni sentimento personale influenza il restante uno, quindi gli altri ed il resto del mondo provocando degli effetti. E' inevitabile che un pensiero non intacchi il resto dell'universo, quindi se quella è la causa, e la si vuole modificare, basta togliere volontà a quel pensiero per eliminare la causa e di conseguenza ogni effetto. Togliere volontà è eliminare l'attenzione che dà energia/vita a quello che si osserva facendolo sparire. Considerare che dietro le persone c'è un anima è proprio considerare che quell'anima e connessa a noi, se ci danno fastidio e noi re-agiamo con il fastidio, il fastidio circola in questo immenso UNO e quindi anche in noi, con i conseguenti effetti negativi sull'uno, quindi anche su di noi. Dando attenzione al lato positivo di tutto, pone in circolo nell'UNO solo cause che daranno vita ad effetti positivi, ciò per il vantaggio nostro e del resto dell'UNO. Focalizzarsi sul meglio di tutto è solo questione di attitudine, bisogna soltanto abituarsi a farlo e la pratica rende perfetti, quindi ci vuole solo pazienza. Trovo che 'sentire' gli altri come uniti a noi, come parte dello stesso corpo spirituale aiuta a provare amore per loro oltre che per noi stessi e fa' svanire il desiderio di giudicare. In più penso che sapere che i propri pensieri possono giovare al mondo intero, aiuta a selezionarli in quella direzione, non trovi?